Anno nuovo vita nuova, anche per Twitter: dopo l’integrazione di Periscope e l’aumento dei caratteri (fino a 10000!), è di pochi giorni fa la presentazione di due nuovi strumenti per il marketing: la Conversational Ada e la Brand Enthusiast Gallery.
Come cambieranno le strategie sul “social dei cinguetii”?
Riuscirà Twitter a risollevare le sue sorti, dopo le voci sull’acquisizione da parte di Google o di IBM?
Conversational Ad: re-tweet di risposta agli annunci pubblicitari
Twitter trasforma l’idea di pubblicità sui social media con le conversational ads, combinazione tra sondaggi e hastag sponsorizzati.
Negli annunci il brand potrà fare direttamente domande agli utenti e fornire due risposte tra cui scegliere. “Qual è il tuo caffè preferito? #HouseBlend o #DarkRoast?” è l’esempio che dilaga sul web.
La novità rispetto alle tradizionali strategie di engagement è nelle call to action inserite nel testo: le due alternative sono bottoni che al click compongono un tweet con l’hastag prescelto, trasformando così il voto in un “cinguettìo” che si potrà condividere con i propri follower.
C’è di più: il re-tweet non verrà considerato un click a pagamento, ma come copertura organica, quindi gratuita all’inserizionista.
Opportunità per il business, soddisfazione per l’utente, che al momento della condivisione si vedrà comparire un messaggio di ringraziamento.
Il sistema di conversational ad verrà distribuito per i primi mesi in versione beta ad aziende come Samsung Canada e Lifetime, per poi essere diffusa a tutti i profili business.
Riuscirà Twitter a far decollare la sua sezione Advertising? L’idea sembra essere buona, a differenza del brand enthusiast gallery che, a dispetto del nome, ha già suscitato qualche perplessità.
Brand enthusiast gallery: utilizzare i cinguettìi dei fan creare campagne pubblicitarie su Twitter
Gli influencer più efficaci per il brand sono i clienti: una verità del marketing che Twitter aiuta a sfruttare in modo strategico.
Con la brand enthusiast gallery le aziende non dovranno più cercare influencer per chiedere loro di esprimersi sul prodotto, ma sarà il social a porsi da intermediario, in due modi: raccogliendo e presentando i tweet sul prodotto da un lato, dall’altro chiedendo agli utenti il consenso sull’utilizzo del loro contenuto per fini promozionali.
Una lista di cinguettii, una galleria di opinioni (si spera entusiaste) che l’azienda potrà utilizzare per le sue campagne pubblicitarie: un progetto ambizioso, dalle grandi potenzialità, ma con qualche dubbio, per lo più legato alla privacy e al funzionamento della macchina Twitter nel raccogliere e trasmettere dati.
Con Periscope, l’abbattimento del limite di 140 caratteri e le novità per l’advertising, Twitter delle origini sarà solo un lontano ricordo. Addio alla natura unicamente testuale, addio ai brevi cinguettiì giornalistici: il cambiamento sarà l’occasione per un restyling moderno e differenziante o solo l’ultimo tentativo prima della disfatta del social?
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