Gli hashtag: come e perché usarli su Facebook, Twitter e Instagram

come usare gli hashtag su Facebook, Twittere e gli altri social media
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Nati da Twitter, gli hashtag sono diventati un elemento popolare sui social network, arrivando a trascendere i confini del web per essere usati nei messaggi, nelle canzoni e nella pubblicità. Anche un’azienda può usarli: sono un buon aiuto per aumentare l’engagement e la visibilità. Ecco perché e come usare gli hashtag su Facebook e gli altri social network.

Perché usare gli hashtag?

Un hashtag è una parola chiave, o una serie di parole, che viene scritta con un cancelletto (#). Se ne possono trovare (e creare) per situazioni di vario genere: dagli eventi alle emergenze solidali, dalle festività agli argomenti della pop culture.

Ma possono essere utilizzati per fare marketing? Sì, e per diversi motivi:

  • Permettono di raggiungere un maggiore numero di clienti, i quali possono aumentare l’esposizione della tua azienda condividendo il tuo contenuto;
  • Permettono di categorizzare gli argomenti, rendendo più semplice trovare contenuti di altre persone o aziende che sono per noi interessanti;
  • Sono un mezzo di aggregazione per gli utenti, che si ritrovano a condividere un interesse o un brand comune;
  • Se usati in modo appropriato, sono un buon modo per aumentare la visibilità dei propri post e l’engagement con i propri utenti.

Come utilizzare gli hashtag

La chiave sta nell’usarli solo se aggiungono valore al tuo contenuto, altrimenti risultano confusionari e fastidiosi.

Un buon hashtag è facile da ricordare nella sua semplicità; è meglio evitare quelli troppo lunghi o troppo complicati: l’obiettivo è rendere più semplice il coinvolgimento degli utenti.

Purché funzioni, l’hashtag non dev’essere troppo generico, poiché rischia di far disperdere i nostri contenuti in mezzo ad altri milioni. È meglio usarne più specifico e distintivo. Per esempio, un’azienda che vende prodotti per neonati otterrà migliori risultati con #neogenitori o #neomamme piuttosto del generico #genitori.

Possono essere utilizzati in occasione di contest organizzati per gli utenti, per incrementare l’interesse nei confronti di iniziative e campagne social, per gli user generated content – per esempio, un’agenzia turistica di una città propone l’hashtag che gli utenti poi mettono sulle loro foto della città stessa.

Prima di utilizzare ufficialmente un hashtag per la tua campagna aziendale, è bene controllare che non sia già stato usato, per evitare che gli utenti vengano indirizzati verso un contesto completamente diverso dal tuo.

Come usare gli hashtag su Facebook e altri social network

Gli hashtag non possono essere utilizzati in modo invariato su tutti i social network: ogni social ha le sue specificità. Vediamo come usarli sui diversi social.

  • Twitter è il social che per primo li ha introdotto e permette di scoprire quali sono i trend topics della giornata. Su Twitter i tweet che contengono hashtag raddoppiano l’engagement, ottenendo maggiori re-tweet. Ma bisogna stare attenti a non esagerare: due sono abbastanza.
  • Su Facebook la situazione è diversa. Seppure siano presenti anche in questo social, i post privi di hashtag ottengono un engagement maggiore. Tuttavia, possono essere usati per creare una comunità attorno al nostro brand. Anche in questo caso è meglio non esagerare.
  • Per Instagram il discorso è diverso: i post che hanno un più alto riscontro in engagement sono quelli che hanno una media di 11 hashtag. In questo modo si può ottenere una maggiore visibilità e creare una community attorno al brand.
  • Su Google+ gli hashtag vengono generati automaticamente in base al contenuto, ma è possibile modificarli e aggiungerne altri nei commenti. Essendo Google+ il social di Google, sono visualizzabili nelle ricerche del browser.

Dunque, è importante saper come gestire l’utilizzo di questo piccolo ma valido strumento.
Meglio usarne pochi quando danno valore al contenuto, piuttosto che metterli ovunque rischiando che perdano la loro efficacia. 

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